“Balzac e la piccola sarta cinese” di Dai Sijie (2005)

Due amici, Luo e Ma, che si innamorano della stessa ragazza (la piccola sarta) è chiaramente la storia di “Jules e Jim” di Francois Truffaut e certo la citazione non è casuale in quanto l’autore del romanzo, Dai Sijie, è cinese ma si è trasferito a Parigi. Ma la storia, d’amore e di amicizia, ha uno sfondo storico preciso: la dittatura della Cina maoista.

L’autore del romanzo, e anche regista del film, figlio di un medico, ha vissuto sulla sua pelle la rieducazione maoista (si chiamava rivoluzione culturale) in quanto figlio di un borghese, ma alla morte di Mao frequenta l’università, si laurea, vince una borsa di studio e si trasferisce in Francia.

La storia di questo libro racconta di come la lettura, grazie ad una misteriosa e preziosa valigia di libri occidentali proibiti, riesca a sottrarre due ragazzi, colpevoli soltanto di essere figli di "sporchi borghesi", a svariate torture e permetta ad uno di loro di conquistare la piccola sarta cinese. Anche se vivono in mezzo agli orrori della rieducazione, i due ragazzi e la piccola sarta troveranno la libertà attraverso la lettura di Balzac e scopriranno che esiste un mondo fatto di pura bellezza.

Dai Sijie vuole sottolineare soprattutto la forza dell'arte e la forza della musica. Così i due ragazzi per far digerire una sonata di Mozart ai compagni si inventano il titolo "Mozart pensa al presidente Mao".I due riescono a farsi accettare dai contadini attraverso il racconto di film occidentali e di storie tratte dai romanzi. La denuncia della dittatura comunista è quindi nelle cose e anche se non viene strombazzata ideologicamente è altrettanto potente.

L’emancipazione della piccola sarta cinese passa attraverso un’interruzione di gravidanza e una delusione amorosa. Nel finale se ne andrà dal piccolo paese diretta verso la grande città a trovare un’identità che quel mondo contadino le aveva negato.

Il romanzo da cui è tratto il film ha lo stesso autore, Dai Sijie, e questo garantisce che rimanga intatta l’identità della storia, tuttavia perde una parte dell'energia e dell'evocazione che la scrittura sola riesce a creare. Quello che si leggeva sulla rivoluzione culturale maoista e sulla durezza utilizzata dal regime per riportare i propri giovani ad un pensiero in linea con i principi del più puro comunismo, lascia qui spazio alla storia d'amore e d'amicizia dei tre giovani.

Suggestiva la cerimonia finale in cui barchette di carta con piccole fiammelle galleggiano su uno stagno e il protagonista, tornato per incontrare di nuovo la piccola sarta cinese, deve arrendersi agli anni trascorsi: la costruzione di una diga cancellerà del tutto il piccolo paese in cui i tre giovani hanno vissuto la loro educazione sentimentale.

Furio Frillici